Abstract
In “Verifiability” (1945) Waismann introduces the notion of open texture or conceptual porosity: according to Waismann, “most of our empirical concepts are not delimited in all possible directions”; our definitions are, by contrast, “always corrigible or emendable”. The notion of open texture bears significance for several contemporary debates, especially in relation to conceptual change, vagueness, explication, formal concepts, and conceptual engineering. In this short note we outline an open problem concerning open texture, mainly in its connections with logical and mathematical concepts.
Nel 1945 Friedrich Waismann introduce la nozione di open texture o porosità con riferimento alla natura dei concetti ordinari: secondo Waismann, un concetto non può mai essere introdotto in maniera tale da risultare definito “in tutte le direzioni possibili”; al contrario, le definizioni sono “sempre correggibili o modificabili”. La nozione waismanniana suscita una rinnovata attenzione nel dibattito contemporaneo, in particolare in relazione alle questioni del cambiamento concettuale, della vaghezza, dell’esplicazione, dei concetti formali, e della cd. ingegneria concettuale; questo breve contributo presenta un problema aperto per la tesi che i nostri concetti, specialmente quelli logici e matematici, esibiscono open texture.
Citazione
Marina Imocrante, Luca Zanetti, “Why Open Texture?”, in “APhEx 21”, 2020, pp. 21.