Austin, John Langshaw

Abstract

John Langshaw Austin (1911-1960) was one of the most influential British philosophers of his time, for his rigorous thought, extraordinary personality and innovative philosophical method. According to John Searle, Austin was a philosopher both passionately loved and hated by his contemporaries, because, like Socrates, he seemed to destroy all philosophical orthodoxy without presenting an alternative, and equally comforting, orthodoxy. Austin’s work is known for two major contributions to contemporary philosophy. On the one hand, his ‘linguistic phenomenology’, a peculiar method of philosophical analysis of the concepts and ways of expression of everyday language. On the other hand, Speech Act Theory, the idea of a performative dimension in any use of the language: with a well-known slogan, “to say something is to do something.” Speech Act Theory has had consequences and import in research fields as diverse as philosophy of language, ethics, political philosophy, philosophy of law, linguistics, artificial intelligence and feminist philosophy. Here we will focus on Austin’s contributions to philosophy of language, epistemology and philosophy of action, and on two main developments of speech act theory: the dispute between conventionalism and intentionalism on the one hand, and the debate on free speech, pornography, and censorship on the other.

John Austin (1911-1960) è stato uno dei filosofi britannici più influenti del suo tempo, per il rigore del pensiero, la personalità straordinaria e il metodo filosofico innovativo. A parere di John Searle Austin era molto amato e molto odiato dai contemporanei – disorientati da un pensiero che sembrava distruggere più che costruire, sfidare l‟ortodossia della filosofia tradizionale ma anche dell‟allora imperante empirismo logico, senza sostituirvi nessuna confortante nuova ortodossia. L‟opera di Austin è tuttavia oggi poco conosciuta e gli elementi di novità della sua riflessione non sufficientemente apprezzati. Costituiscono un‟eccezione due risultati, universalmente riconosciuti e celebrati: da un lato la tecnica di analisi filosofica – quella versione della “filosofia linguistica” praticata da Austin con la pazienza, il rigore e il talento di un entomologo; dall‟altro la teoria degli atti linguistici. Austin viene ricordato soprattutto per aver evidenziato la dimensione performativa che permea ogni nostro proferimento: con uno slogan diventato famoso, ogni dire è anche un fare. Una tesi con ripercussioni in aree di ricerca molto diverse, dalla filosofia del linguaggio all‟etica, dalla filosofia politica al diritto, dalla linguistica alla filosofia femminista. Ci concentreremo qui sui contributi di Austin alla filosofia del linguaggio, ma faremo cenni anche estesi ai suoi contributi in epistemologia e teoria dell‟azione, nonché al vivace dibattito che a partire dalla teoria degli atti linguistici si è sviluppato negli anni „60 e „70. Un dibattito che è tornato ad accendersi in tempi recentissimi nelle discussioni su libertà di espressione e censura.


Citazione

Federica Berdini e Claudia Bianchi, “John Langshaw Austin”, in “APhEx 7”, 2013, pp. 37.

Numero della rivista

N° 07/2013-APhEx

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AUTORI&AUTRICI

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Ha conseguito il dottorato di ricerca presso l'Università di Bologna e durante il percorso dottorale è stata Visiting Fellow presso la Harvard University e l’Università di Vienna. Ha svolto attività di ricerca come Postdoctoral Fellow presso la Ludwig-Maximilians-Universität di Monaco, il Centre de Recherche en Éthique a Montreal e il Centre for Ethics, University of Toronto. Si occupa di filosofia della psicologia e dell’azione, etica, e filosofie femministe. È socia fondatrice della Società Italiana per le Donne in Filosofia (SWIP Italia), entro la quale ha contribuito a creare e coordinato il Programma di Mentorato. Dal 2016 al 2021 è stata membro del Direttivo APhEx e curato la sezione “Interviste”.

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Professoressa ordinaria di Filosofia del Linguaggio presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. È coordinatrice del Dottorato in Filosofia dell’Università San Raffaele di Milano; dirige inoltre il Master in Comunicazione della Scienza e della Salute e il Centro di ricerca interfacoltà di studi di genere Gender. I suoi interessi vertono su questioni teoriche negli ambiti della filosofia del linguaggio, della pragmatica e della filosofia del linguaggio femminista. È autrice di "Pragmatica del linguaggio" (Laterza, Roma-Bari, 2003, 14a ed. 2022) e "Pragmatica cognitiva. I meccanismi della comunicazione" (Laterza, Roma-Bari, 2009, 5a ed. 2023). Il suo ultimo volume è "Hate speech. Il lato oscuro del linguaggio", Roma-Bari, Laterza (2021, 2a ed. 2022).

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