Abstract
Andrea Borghini’ “Che cos’è la possibilità, (Carocci, Roma)” is a serious attempt to show how and why the same concept of possibility is a crucial entry of every philosophical lexicon regardless its “school” or its “history” (analytical, continental, phenomenological, ermeneutical and so on); Nevertheless, Borghini’s work doesn’t betray its original complex methodological setting, and remain a classical (preparatory) essay conceived and written from a perspective and a point of view genuinely analytical. This, because – that’s the Borghini’s book aim – every philosophical approach concerning logical, ontological and metaphysical themes concerns modal problems too. All this effort is going on in more then one hundred pages volume. Of course the principal virtue of these one hundred pages is making every topic of the whole argumentation gravitate around the ground question, the basic problems and the fundamental conceptual definition before to examine in depth more general historiographic taxonomies of every author mentioned by Borghini. From this problematic view, on the contrary, to make an history of the same concept of “possibility” is a task that Borghini explicitly, and very kindly, refuse as impossible in a so brief, short and very manageable book. These features is the most remarkable of Andrea Borghini’s book, and they make this a precious and lively contribute, useful to an inexperienced public as the typical young reader of high school, which is the fundamental characteristic that a good preparatory book of philosophy ought to possess and to infuse.
Il testo di Andrea Borghini, edito da Carocci senza per questo tradire in nulla la fedeltà alla complessa impostazione metodologica analitica del proprio percorso scientifico, tenta di mostrare come il concetto di possibilità sia, di contro, una voce assolutamente cruciale del lessico filosofico non solo contemporaneo o moderno, non solo analitico, e perciò non esclusivamente “modale”, ma proprio di ogni vicenda filosofica e di ogni serio impegno teoretico concernente temi logici, ontologici e metafisici di tutti i tempi. Tutto questo in un volume di poco più di cento pagine che hanno il merito di far orbitare ogni tema dell’intera argomentazione attorno alle domande, ai problemi e alle definizioni concettuali “di base”, prima di addentrarsi in tassonomie più storiografiche degli autori menzionati e delle loro scuole di appartenenza – fare una storia del concetto di possibilità, anzi, è un compito gentilmente fatto oggetto di diniego. Ciò rende il volume di Borghini un contributo prezioso ed agile, che chi scrive non ha esitato a consigliare come lettura introduttiva anche ad un pubblico molto giovane – e non per questo meno spigliato – come quello di un gruppo di studenti della scuola superiore, ricevendone preziose sorprese in termini di risultati di fruibilità e leggibilità su temi certo non poco ostici persino ad un “pubblico adulto”.
Citazione
Stefano Vaselli, “Andrea Borghini, Che cos’è la possibilità, Carocci, Collana “Le Bussole”, Roma, 2008, pp. 111″, in “APhEx 1”, 2010, pp. 14.
Numero della rivista
Visualizza e scarica il file PDF
Vai agli indici
AUTORI&AUTRICI
È stato coordinatore del Dipartimento di Filosofia e Storia presso il Liceo Classico Statale Giulio Cesare di Roma, dove ha insegnato di ruolo dal 2019 al 2023 (anno della sua scomparsa) le stesse discipline per il cui insegnamento nei licei si è abilitato nel 2001. Laureato a Roma nel 1996 con una tesi sul problema dell'identità personale nella filosofia analitica e nella filosofia della mente di Derek Parfit e Daniel Dennett, Vaselli ha conseguito il Dottorato di ricerca in Filosofia Teoretica presso l'Università degli Studi di Torino nel 2018, e il dottorato in Logica ed Epistemologia presso l'Università "La Sapienza" di Roma nel 2004. Vaselli è stato autore di numerosi saggi e articoli in italiano e in inglese nel campo dell'ontologia sociale, della filosofia delle scienze sociali, dell'epistemologia analitica, e in filosofia analitica della storia. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo il libro "Il Posto dei fatti in un mondo di eventi" (Mimesis, 2016).