Abstract
There are various ways to be referentialists on singular terms: The issue has been treated in many different ways. By comparing denotation and reference, we will make clear with which expressions one can refer to something, and how, and we will note that the features of reference outlined by this distinction do not necessarily coexist in referential theories. We will focus on three main themes: The satisfaction of a predicate to talk of a specific object, the world-language direction of fit, and the necessity of use of a referential expression.
Non c’è un unico modo di essere referenzialisti sui termini singolari. L’argomento è stato trattato in modi molto diversi, e per cominciare ci si può chiedere: quali sono le dimensioni su cui si articola il riferimento? Sarà il confronto tra denotazione e riferimento a far emergere con quali espressioni si fa riferimento a qualcosa e come. Facendo attenzione al fatto che le caratteristiche delineate con questa differenziazione non sono necessariamente compresenti nelle teorie referenziali, considereremo tre questioni: il soddisfacimento di un predicato per parlare di uno specifico oggetto, la direzione di adattamento mondo-linguaggio e la necessità dell’uso di un’espressione referenziale.
Citazione
Andrea Marino, “Riferimento singolare”, in “APhEx 16”, 2017, pp. 19.
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AUTORI&AUTRICI
Ha conseguito il dottorato in Mente, Logica e Linguaggio presso l'Università di Bologna, dopo aver passato un periodo di studi alla University of California, Los Angeles. Si interessa di filosofia del linguaggio e in particolare della teoria del riferimento.