Le implicature scalari

Abstract

In the last fifteen years, in the phisophical and linguistic literature, there has been a renewed interest in the mechanisms underlying the computation of implicatures, scalar ones in particular. Largely, this interest has been sparked by the emergence of of a grammatical approach, according to which scalar implicatures would arise from the semantic component of the human cognitive faculty, rather than being rooted in more general pragmatic reasoning. The goal of this paper is to provide a presentation of some of the main arguments, motivating the grammatical approach. We will start by describing the main properties of scalar implicatures, which constitutes the core data that all different perspectives in the literature need to account for. Then, we will go more in detail into the phenomenon by looking at some of the characteristic features of the standard pragmatic approach to scalar implicatures, showing some of their weaknesses, as identified by the proponents of the grammatical approach. Finally, we will present the grammatical approach, discussing the advantages on the one hand, and the remaining challenges for this novel approach, on the other

Negli ultimi quindici anni la letteratura filosofico-linguistica ha registrato un rinnovato interesse per i meccanismi di implicatura, specialmente del tipo scalare. In buona parte, l’interesse stato suscitato dall’emergere di una prospettiva grammaticale, secondo la quale i fenomeni di implicatura scalare sarebbero conseguenza di un meccanismo interpretativo incassato nella logica delle lingue naturali, e quindi riferibile al componente semantico dell’architettura cognitiva umana. L’obiettivo di questo testo fornire una presentazione di alcuni tra gli argomenti che hanno motivato l’emergere della prospettiva grammaticale. Inizieremo, con una descrizione del fenomeno di implicatura scalare, sostanzialmente condivisa dai fautori delle diverse prospettive. Quindi, approfondiremo la nostra comprensione del fenomeno, presentando alcuni punti fermi della prospettiva pragmaticista, e mostrandone i punti di debolezza individuati dai fautori della prospettiva grammaticale. Infine, presenteremo la prospettiva grammaticale, presentando da una parte i vantaggi che questo approccio presenta rispetto alla prospettiva pragmaticista, e dall’altra discutendo le sfide che attendono questa nuova prospettiva.


Citazione

Salvatore Pistoia-Reda, Jacopo Romoli, “Le implicature scalari”, in “APhEx 11”, 2015, pp. 39.

Numero della rivista

N° 11/2015-APhEx

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AUTORI&AUTRICI

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Prima di assumere l’incarico di docente di Logic and Philosophy of Natural Languages all’Università di Siena, è stato ricercatore al Leibniz-Zentrum Allgemeine Sprachwissenschaft (ZAS Berlin) e all’Universitat Pompeu Fabra di Barcellona.

È lecturer alla Ulster University, Belfast, Regno Unito, e Associate Investigator al Centre of Excellence in Cognition and its Disorders, Sydney, Australia. Ha conseguito un dottorato in Linguistica all'università di Harvard. La sua ricerca si muove in particolare nell'area della semantica e pragmatica formale per i linguaggi naturali, e anche in ambito sperimentale, in particolare nell'ambito del language processing e dell'acquisizione del linguaggio. Jacopo lavora in particolare su implicature scalari, presupposizioni, fenomeni di Neg-raising, alternative e ambiguità

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