Io morale

Abstract

In this essay I move from the perspective of David Hume’s moral sentimentalism and examine the notion of moral self in the light of some relevant issues in contemporary philosophical ethics. I start by contrasting Hume’s moral sentimentalism with Kantian constructivism. I then consider Bernard Williams’s way of conceiving ethics as a form of genealogy, and argue that this hinges on a consideration of human beings as sentimentally defined individuals. I conclude by examining the place of the notion of moral self in normative ethics, making reference in particular to virtue ethics.

In questo intervento esamino la nozione di io morale alla luce di una serie di questioni rilevanti per etica filosofica contemporanea, privilegiando una prospettiva che si pone nel solco del sentimentalismo etico di David Hume. Nella prima parte prendo le mosse da tre “ovvietà di senso comune” – la praticità dell’etica, la sua pretesa di oggettività e la sua argomentabilità – e metto a confronto la prospettiva del sentimentalismo humeano con quella del costruttivismo kantiano. Mi rivolgo, quindi, a Bernard Williams e alla sua maniera di concepire l’etica come una peculiare genealogia della morale. Sostengo che essa fa perno su una considerazione dei singoli individui in quanto passionalmente contraddistinti. Concludo, infine, esaminando il modo in cui la nozione di io morale trova posto in etica normativa, facendo riferimento in particolare all’etica della virtù.


Citazione

Lorenzo Greco, “Io morale”, in “APhEx 4”, 2011, pp. 21.

Numero della rivista

N° 04/2011-APhEx

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AUTORI&AUTRICI

È dottore di ricerca in filosofia. Ha studiato a Roma, Pisa e Oxford. Svolge la sua attività presso la University of Oxford e la Sapienza Università di Roma. È autore de "L'io morale. David Hume e l'etica contemporanea" (Napoli: Liguori 2008).

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