Abstract
G. E. Moore (1873-1958) was a British philosopher who contributed decisively to the birth of analytic philosophy. Although he didn’t enjoy the same notoriety that Russell and Wittgenstein did out of the academy, his influence has been deep and enduring, and has marked crucial moments in the agenda of the analytic tradition. From his early contributions in the revolt against British idealism (Bradley, McTaggart) to his mature essays on common sense and skepticism, his positions have been the target of criticisms and appreciations, constantly shaping the philosophical debate. A special place is to be assigned to Principia Ethica (1903), whose publication conventionally identifies the starting point of analytic ethics, which for more than fifty years relied on conceptual analysis to reveal the ontological and semantic commitments implicit in our judgments of value.
G. E. Moore (1873-1958) è stato un filosofo britannico che ha contribuito in modo decisivo alla nascita della filosofia analitica. Sebbene non abbia goduto delle stessa notorietà di Russell e Wittgenstein al di fuori del mondo accademico, la sua influenza è stata profonda e durevole nel dettare l’agenda della tradizione analitica. Dai sui contributi iniziali nel superamento dell’idealismo britannico (Bradley, McTaggart), fino ai saggi maturi sul senso comune e gli attacchi allo scetticismo, le sue posizioni sono state oggetto di critiche e apprezzamenti e hanno costantemente svolto un ruolo decisivo nell’orientare il dibattito filosofico. Un posto particolare è da assegnare ai Principia Ethica (1903) con la pubblicazione dei quali si fa convenzionalmente iniziare la storia dell’etica analitica, che per più di cinquant’anni si è affidata all’analisi concettuale come lo strumento per rivelare gli impegni ontologici e semantici impliciti nei nostri giudizi di valore.
Citazione
Francesco Pesci, “George Edward Moore”, in “APhEx 7”, 2013, pp. 45.
Numero della rivista
Visualizza e scarica il file PDF
Vai agli indici
AUTORI&AUTRICI
È dottore di ricerca. Ha insegnato bioetica presso la University of Illinois at Chicago. Si interessa di filosofia morale nella tradizione analitica, con particolare attenzione a G.E. Moore e all'etica d'ispirazione wittgensteiniana. I suoi interessi più recenti ruotano attorno al problema dei concetti morali spessi.
Le sue aree di ricerca sono: early analytic philosophy, filosofia morale, storia dell'etica analitica con una particolare attenzione alle ricadute sul dibattito contemporaneo dei contributi di Moore e Wittgenstein.